giovedì 18 aprile 2013

Dopo la nascita. Ovvero “il parto? Uno scherzo a confronto!!”



Una volta tenevo un diario. Da quando Gaia è nata non ho più scritto. Non ce l’ho fatta fisicamente, lei si è presa tutto: il mio tempo, le mie energie, la mia attenzione…non essendo una bambina “delegabile” e avendo io fatto delle scelte in merito allo stile genitoriale che volevo abbracciare, ho messo lei davanti a tutto e tutt’ora sono felice che sia così. Però da quando a 9 mesi e ha cominciato alla sera ad addormentarsi presto, lasciandomi del tempo libero, dopo aver cenato con mio marito, riesco a ritagliarmi del tempo ogni tanto e non voglio che questi bellissimi primi mesi della sua vita vengano dimenticati. Eccomi quindi qui a ripercorrere i passi della nostra avventura.

Non me lo aspettavo
Non ci sono parole per poter descrivere, a chi non ci sia passato o non ci stia passando, come cambi la tua vita dal momento in cui nasce un bambino in poi. Io non potevo assolutamente capirlo prima. E’ come trovarsi catapultati al di là dello specchio di Alice nel Paese delle Meraviglie. E’ come rinascere, la tua vita comincia da capo. C’è una vita pre-bambino e una post-bambino. Ciò che prima sembrava importante ora non lo è più così tanto e ciò che invece sembrava semplice e palese ora non lo è più. Due stupidi esempi: un rigurgito di latte sul lettone non giustifica il cambio delle lenzuola. E 5 minuti per fare la cacca da sole in santa pace in bagno non è più una cosa scontata.

Non so descriverlo meglio di così.
Pensavi che “l’esame” fosse il parto. Invece il parto è un attimo, un giorno che rimarrà vivissimo nella tua memoria per tutta la vita, un giorno da preparare, mentalmente, psicologicamente, perché possa essere per sempre un ricordo meraviglioso e non un trauma da metabolizzare per il resto della tua vita. Ma se fai le cose fatte bene, se ti informi, e ti prepari, se non ti deleghi semplicemente ai medici e sei pronta anche a difendere i tuoi diritti se è necessario e hai fiducia in te, nel bambino e nel fatto che migliaia di bambini nascono ogni giorno senza problemi, il parto sarà semplicemente quello che dovrebbe sempre essere: un evento eccezionalmente naturale e gioioso. Un’esperienza indimenticabile. Ma pur sempre un giorno solo.
Nulla ti prepara al dopo parto invece. Nessuno ti fa un corso post-parto. E invece è da qui in poi che inizia la vera avventura e il corso post-parto te lo devi fare tu.

Inoltre dal punto di vista affettivo è un’esperienza pazzesca, perchè finchè non lo vedi in faccia quel piccolo sconosciuto, finchè non lo tocchi con mano, non puoi dire di conoscerlo veramente …era più che altro nella tua fantasia, ecco. Quando era in pancia e durante il travaglio “sentivo” che la mia bambina era un tipetto deciso, che sapeva quello che voleva e come ottenerlo. Il parto l’ha fatto tutto lei, un giorno ha deciso che era ora e si è spinta fuori, in pratica! Questa impressione sul suo carattere a 9 mesi data dopo la nascita è da riconfermare in effetti, quindi forse la conoscevo anche quando era nella pancia ma ho potuto accertarmene solo quando poi è nata…e in quanto ai sentimenti…bhe, ora sono innamorata. Ma tipo innamorata come una liceale eh?? Con un po’ di senso di colpa verso mio marito quando alla radio sento una canzone d’amore spesso istintivamente la “applico” a lei!! Tipo…stamattina ho sentito Stand by me e ovviamente mi è venuta in mente lei. I primi mesi non era così. L’idea di separarmi da lei mi era inconcepibile, come separarmi da un mio braccio o una mia gamba, però non sarei riuscita a descrivere che genere di amore provavo per lei…era come amare me stessa. Certo che ti ami, ma non come ami un’altra persona. Come ami te stessa. E’ diverso, non so se mi spiego…Ora invece, pur considerandola ancora come parte del mio corpo, la amo come una persona. Forse perché ora lei è in grado di farmi capire che anche lei mi ama.
Un’altra cosa che non mi aspettavo di scoprire è…di essere un mammifero. Si, col parto ho scoperto di essere un mammifero. Il mio corpo si è trasformato, plasmato, lievitato, ammorbidito, dilatato e…imploso per ritornare esattamente come era prima, anzi meglio. E’ stato come assistere al Big Bang. Nel mio caso, come nel caso del 50% delle donne, tutto questo non ha comportato la benché minima lesione. E questo è davvero affascinante se penso che una bimba di 3,50 kg è uscita proprio da lì…poi è arrivato l’allattamento e ti senti un po’ mucca…ma poi passa e capisci che non è che ti senti un po’ mucca, è che c’è un po’ di mucca in te! Ovvero, ecco qua, sono un mammifero tanto quanto lo è la mucca.
Fa strano questa parte “animale” che è accessibile solo a noi donne... E per mia esperienza è molto meglio accettarla che respingerla, perché rende tutto molto più semplice. Quando partorisci, sapere di essere un mammifero ti da coraggio (con la testa non lo so fare, ma il mio corpo farà tutto da solo, se ci riesce una cavalla, posso farlo anche io!) e quando allatti sapere di essere un mammifero ti permette di creare un legame col tuo cucciolo d’uomo che, davvero, niente potrà mai paragonarsi…è un’esperienza meravigliosa. La natura, o il Creatore come penso io, la sa davvero lunga…

Detto ciò, al di là del lato prettamente fisico del diventare madre, il vero dilemma che si pone è:
Che tipo di madre vuoi essere? Io me lo sono chiesto per molti mesi dopo il parto e a tale scopo ho raccolto informazioni, documentazioni, su  teorie, approcci, metodi di qualunque orientamento e opinione. Ho letto decine di libri. Poi di tutto questo materiale ho trattenuto solo ciò che mi calzava bene, che sentivo giusto per me e per la mia bambina.
Si perché ho dovuto arrendermi all’evidenza: non c’è un UNICO indiscutibile MODO GIUSTO di fare la madre. Ce ne sono centinaia, migliaia forse. Anche perché ogni diade madre-figlio è specialissima e nessuno può ne deve permettersi di dirti che scelte fare per tuo figlio. Puoi (e a mio parere devi) informarti a 360 gradi all’inizio, ma poi la decisione spetta alla mamma e alla mamma sola. Non al pediatra, non alla suocera, non ai così detti “esperti”…perché nessuno, nessuno è più esperto di te su tuo figlio. Anche se quando esci dall’ospedale con il fagottino in braccio nulla ti sembra più lontano….e pensi “oddio adesso siamo soli soli…esploderà?” … invece è vero: La mamma è la maggiore esperta mondiale di suo figlio. E se non lo sa uscendo dall’ospedale lo saprà presto…Questa è l’unica affermazione che mi sento di generalizzare.

Visto che so quanto il tempo sia infingardo e cancelli i ricordi, ho pensato di scrivermi il mio diario, per poter un girono rileggere in queste pagine la mia “Formula della felicità” di questi primi anni di vita della mia bambina, per la quale desidero essere la migliore madre possibile, senza permettermi  sconti. Non che io pensi di essere perfetta, intendiamoci, sono umana e fallibile, sia come donna che come madre. Però non posso fare a meno di pensare che quello a cui ambisco sia un capolavoro…e di lavoro da fare ce n’è!

Io e Gaia, diade unica al mondo, abbiamo trovato la nostra realizzazione e il nostro equilibrio grazie alle seguenti scelte. Scelte personali, si intende sempre. Dettate dell’osservazione  e “sperimentazione” di e su questa bimba vulcanica, sveglia, di umore delicato e cangiante, estremamente sensibile e bisognosa di sicurezze. Un connubio affascinante di fragilità affettiva e forza di carattere. Sa bene quello che vuole e non perde occasione per comunicarmelo.

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