giovedì 18 aprile 2013

Depressione Post Partum ??


Personalmente, pur avendo avuto un paio di momenti di stanchezza in cui in tutta franchezza ho pensato di lanciare la bimba contro il muro, (ma Cacilia, la psicologa che ha tenuto il corso preparto ha detto che è normale, basta non farlo!!) non ho mai pensato neanche lontanamente di poter soffrire di depressione. Non a causa della bimba almeno. Anche se per i primi due mesi alla sera piangeva un sacco senza che io riuscissi in alcun modo a consolarla, io ero serena perché sapevo che era tutto normale, e che stavo facendo tutto quello che potevo per esserle vicina e non desideravo essere in nessun altro posto al mondo se non a cullare e allattare la mia bambina strillante.
L’unico vero ostacolo alla mia serenità è stata la percezione di essere oggetto di critiche e giudizi da parte di alcuni miei parenti, che, sicuramente in buona fede, pensavano di aiutarmi elargendo consigli non richiesti, ottenendo invece di farmi sentire non rispettata, incompresa e incapace nel mio nuovo ruolo di madre. Ho passato delle brutte nottate a piangere, finchè non ho trovato il modo efficace di chiarire definitavene la mia frustrazione e sensibilizzarli al problema. Ma questo lo racconterò più avanti.
Pertanto il fatto che alcune donne soffrano di depressione post partum, mi sorprende, ma ascoltandone qualcuna lamentarsi capisco che c’è la generale tendenza a complicarsi la vita, e di conseguenza ad impazzire più facilmente di sonno, stanchezza e stress.
Io penso di essermi protetta da questo genere di pericolo grazie a queste scelte:
  1. Indispensabile. Avere una colf tuttofare affidabile e di qualità o in alternativa una suocera o una madre che si stabilizzino a casa tua per qualche settimana pensando a tutto tranne che a occuparsi del bambino, che ha bisogno solo della sua mamma. In alternativa ancora, un marito efficientissimo che si premuri di curare, pulire la casa e soprattutto di cucinare o procacciarsi in qualunque modo cibo pronto.
  2. Dormire SEMPRE quando dorme il bambino, che sia giorno o sia notte. Non farsi prendere dalla voglia di fare altro. Buttare via l’orologio.
  3. Non sentirsi in colpa se non si riesce nemmeno a cucinare un uovo. La pizza a domicilio andrà benissimo, altrimenti, se il marito si lamenta, che cucini lui. La parola magica per i primi mesi è “sopravvivere”.
  4. Affrontare giorno per giorno. L’obbiettivo è arrivare a sera, niente di più. Continuare a ripetersi che poi tutto passerà e la bambina crescerà, è di enorme aiuto.
  5. I parenti e gli amici hanno tanta voglia di dare una mano? Che portino cibo grazie!
  6. Ridimensionare le aspettative e abitudini da maniaca dell’igiene.
  7. Allattare al seno. Mille volte più comodo di allattare col latte artificiale: se il pupo dorme di fianco a te non ci si deve nemmeno alzare dal letto e ce la si cava in pochi minuti.
  8. Portare il bambino con la fascia: lui è contento perché è in braccio e la mamma non si  spezza la schiena.
  9. Non tentare di dare dei ritmi al bambino, ci si renderebbe la vita un inferno. Assecondarlo e basta, come un passo di tango in cui sia lui a condurre. Fidarsi di lui. Lasciarlo poppare  e dormire quando e quanto vuole, buttare via tabelle, prescrizioni, statistiche su quanto deve mangiare, dormire… lui sa quello di cui ha bisogno. Piano piano sarà lui da solo a trovare il suo ritmo, ogni intervento è dannoso. Per almeno qualche mese ha solo bisogno di una mamma con una pazienza incondizionata.
  10. Non pesare il bambino più di una volta alla settimana. Meglio ancora non pesarlo affatto e lasciare che sia il pediatra a farlo ai controlli. Disinteressarsi della posizione che il bambino occupa nelle tabelle di crescita. Se il pediatra dice che il bambino è sano, non occorre sapere altro. Un peso “sotto la media” non è un sintomo di malattia, visto che la media presuppone che il 50% dei bambini sia sopra e il 50% sia sotto. Ricordarsi che la priorità è che il bambino sia felice, non che sia del peso che vorresti tu. Ottimo a questo scopo vedere libro del pediatra Carlos Gonzalez “Il mio bambino non mi mangia”.
  11. Di notte tenere il bambino a dormire nella camera dei genitori, la mamma riposa molto ma molto di più.
  12. Difendersi da critiche e giudizi di parenti e persone a cui vuoi bene ma ti stanno rendendo la vita ancora più difficile.

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