giovedì 18 aprile 2013

Allattamento, un'esperienza possibile e possibilmente fantastica.



L’altro giorno sono stata a casa di un’amica che ha avuto una bimba da pochi giorni. Mi ha detto “Se lo sapevo prima invece di andare a fare un corso preparto, che non mi è servito a niente, sarei andata a fare un corso sull’allattamento! Nessuno ti dice niente e poi ti trovi col bambino in braccio e non sai come fare e le ostetriche hanno fretta.”
“ A parte il fatto che me l’hanno riportata dopo 3 ore dal parto, 3 ore!, nessuna mi aiutava ad attaccarla al seno, alla fine è arrivata una ostetrica che si è messa a schiacciare la testa della bambina contro il seno. E’ scoppiata a piangere e non si voleva attaccare. Poi invece mentre eravamo sole e l’ho lasciata fare si è attaccata.”

Prima del parto mi dicevo…ma perché tutti insistono tanto a parlare di allattamento? Che ci vorrà mai? Se sarò fortunata e avrò il latte potrò allattare, se no no. Dove saranno tutte queste difficoltà?
In parte avevo ragione, in parte no. Dopo aver letto qualche libro, essere andata a un corso preparto eccezionale e aver conosciuto una consulente di allattamento ho scoperto che in realtà tutte le mamme hanno il latte e allattare è un istinto naturale, come pensavo. Il problema è che le mamme spesso non ricevono gli aiuti e le informazioni giuste (c’è molta confusione a riguardo) e quindi o l’avvio dell’allattamento viene compromesso (spesso dalle stesse ostetriche che ti assistono) e non inizia nemmeno, oppure vengono consigliate male e quindi il latte piano piano si estingue. Ecco perché questo enorme numero di donne che dice che purtroppo “non aveva latte” o che l'ha "perso". Se invece hai in mano le informazioni giuste, l’allattamento è una bazzecola, anzi, è bellissimo e basta. Oltre che molto utile!
La consulente di allattamento Francesca Alberti, che io, essendomi fatta una testa tanta prima del parto, fortunatamente non ho mai avuto bisogno di contattare, mi ha chiesto di segnalarle la mia esperienza in ospedale. Ecco cosa le scrissi:
“Io ho partorito all'ospedale di Pieve di Coriano, scelto espressamente perchè il mio ginecologo, che lavora al Poma di Mantova mi ha sconsigliato di partorire al Poma.
E sicuramente nella scelta ci ho guadagnato anche se sinceramente il prossimo parto sogno di farlo in casa, perchè anche a Pieve non sono esattamente al passo coi tempi...
Per quanto concerne l'allattamento ho da segnalare 4 cose:
1) Quando la mia bimba è nata l'hanno avvolta in un panno e me l'hanno data in braccio e quindi non me l'hanno messa nuda sul ventre. Nessuno mi ha detto niente, sono stata io a scoprirmi il seno e appoggiare la bambina sul capezzolo. Neanche il tempo di annusare il seno e me l'avevano già tolta per farle il bagnetto. (N.B. non avevano neanche la scusa di dovermi dare dei punti)
2) La bambina di prassi avrebbe dovuto passare le prime due ore in culla termica perchè secondo le ostetriche la mamma dopo il parto è troppo fredda per poter scaldare adeguatamente il pupo. Sotto mia insistenza (avevo letto che le prime ore dopo il parto sono le più importanti per avviare l'allattamento) in via eccezionale me l'hanno riportata dopo solo un'ora.
3) Quando me l'hanno portata l'ho presa in braccio, mi sono scoperta il seno e l'ho avvicinata. Lei si è messa ad annusare e leccare il capezzolo. E' intervenuta l'ostetrica che mi ha detto "Ti faccio vedere come si allatta" e si è messa a schiacciare la faccia della bimba contro il mio seno, facendola scoppiare a piangere (secondo me perchè così si è sentita soffocare), io sono schizzata su con un "Faccio da sola!!" e l'ostetrica se n'è andata offesa. Ho lasciato che la bimba riprendesse dolcemente ad entrare in confidenza col capezzolo e a fare i suoi tentativi, i suoi strusciamenti e alla fine si è attaccata serena.
4) La seconda notte che ho passato in ospedale la mia bimba urlava come una disperata e non riuscivo a calmarla, nemmeno offrendole il seno. E' arrivata un'altra ostetrica e ha riprovato ad attaccarla al mio seno schiacciandole la faccia contro la tetta, come aveva fatto la sua collega il giorno prima. La bimba non si è attaccata ne calmata, anzi, si è arrabbiata ancora di più. L'ostetrica mi ha detto che probabilmente piangeva perchè aveva fame e mi ha proposto di darle una aggiunta di latte artificiale visto che io ancora avevo il colostro, la montata non mi era ancora arrivata. Io ho rifiutato dicendole che mi tenevo la bimba così, grazie. Avevo letto alcuni libri del Leone Verde e sapevo che la montata lattea impiegava qualche giorno ad arrivare e non volevo che un'aggiunta di latte artificiale potesse comprometterne l'avvio. Infatti due giorni dopo è arrivata la montata.
In sintesi ho fatto tutto da sola per quanto riguarda l'allattamento. Sono stata fortunata perchè non ho avuto problemi, salvo qualche piccolo dolore ai capezzoli (qualche piccola ragade) durante la prima settimana a casa, ma poi si è risolto tutto da solo, non ho avuto bisogno di chiedere aiuto.
Quel "Faccio da sola!!" però rimarrà per sempre nei miei ricordi perchè credo che sia stato quello il momento in cui ho capito che avevo davvero la possibilità di proteggere mia figlia e non dovevo per forza sottostare alle istruzioni di medici e ostetriche. Ho capito che nessuno di loro aveva potere sulla mia bambina se io non glielo concedevo e questo mi dava serenità anche se significava grandi responsabilità. Però mi chiedo, perchè una donna deve sentire di doversi difendere proprio in un momento così delicato come il puerperio accipicchia?”

Inutile dire che è stato fondamentale fin da subito offrire il seno alla bambina ogni volta che piangeva, (si chiama allattamento a richiesta) ovvero quanto spesso voleva, per tutto il tempo che voleva.
Gaia  mi ha messa davvero a dura prova, i primi due mesi ciucciava ogni ora. Ogni ora. Ce l’avevo attaccata dappertutto, a tavola, in bagno…A ogni poppata le offrivo la tetta che non aveva ciucciato la poppata precedente. Anche qui, non è vero che bisogna tenere attaccato il bimbo 10 minuti da una parte e 10 dall’altra…lo dicono tutti i libri di allattamento. Ancora una volta…ma lasciamoli in pace sti bambini! Fidiamoci un po’! Io la attaccavo alla tetta che sentivo più gonfia e amen.
Gaia è sempre stata una bimba da “una ciucciatina e via” , tante piccole poppatine. Impegnativo, ma di grande soddisfazione il fatto che in questo modo aveva pochissimi rigurgiti di latte, digeriva benissimo.
Il fatto che lo stomaco dei neonati debba riposare è un'assurdità. E non lo dico io, ma diversi pediatri.
Quante volte mi è stato chiesto “quante poppate fa al giorno?”…mai saputo. Mai contato. Non lo so nemmeno ora. Quelle che le servono immagino, perché dovrei contarle? E’ come chiedermi quante volte faccio la pipì…chi le conta?

Problemi di allattamento non ne ho mai avuti a parte un paio di piccoli ingorghi, (apparivano come un livido sul seno) che si sono risolti nel giro di pochi giorni semplicemente massaggiando il seno e attaccando di più la bimba al seno dolorante. Inoltre per due volte durante i primi mesi è capitato che per alcuni giorni mi sembrava che il seno fosse sempre sgonfio, che Gaia lo svuotasse così velocemente che la produzione non ci stesse dietro e mi ero preoccupata che non mangiasse quanto voleva. Però in entrambe le situazioni mi sono detta, aspettiamo 3 giorni, se la situazione non cambia chiedo aiuto alla consulente di allattamento. Entro il terzo giorno il mio seno si era adattato alla nuova richiesta di latte e produceva di più, ritornando ad essere pieno. Anche questa volta, è bastato avere fiducia nel mio corpo e in mia figlia.

L’allattamento è stato ed è tuttora per me un modo piacevolissimo di farmi le coccole con la mia bambina, inoltre ha dei vantaggi sia a breve che a lungo termine per proteggere la sua salute, essendo l’alimento più sano e nutriente in assoluto per lei.
Inoltre devo ammettere che nei suoi primi 15 mesi di vita Gaia non si è mai ammalata. Prendendo il mio latte evidentemente è satura di anticorpi.
Non so per quanto ancora allatterò e non me lo chiedo. Per ora sono felice così e lo è anche Gaia. Se lei vorrà arriverò ai 2 anni, come consiglia L’Organizzazione Mondiale della Sanità (consiglia minimo fino ai 2 anni), e dopo vedremo. Magari si stufa prima.
Ma meglio non contarci.

Recentemente ho trovato un libro molto utile, che mi rammarico di non aver letto prima del parto perché mi avrebbe risparmiato alcuni errori: Allattare un gesto d'amore di paola Negri.

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