lunedì 22 aprile 2013

Racconto di un Parto fantastico

Di Valentina Galli  (Asola - Agosto 2012)
Il mio parto: tutto qua? La consapevolezza è tutto!

Ciao Irene, ecco il mio racconto del parto, come me lo ricordo.
Spero sia incoraggiante per qualche mamma, perché so che di racconti brutti mentre si è incinta se ne ascoltano all'infinito. Perché tutti si prodigano nel terrorizzare le mamme in attesa? Si divertono? Mah... Solo una simpatica signora, mamma di un amico, giustamente verso la fine mi disse: "cara non ti devi preoccupare... Tu guardati intorno e pensa che sono passati tutti da lì!". Non proprio tutti, ma il concetto è chiaro. ;)
Torniamo al racconto. L'attesa è stata tranquillissima, a parte lo stress da lavoro, che ho prolungato fino all'8 mese. Niente da rilevare dai vari controlli. A parte la glicemia alta nei primi esami, tutto nella norma. Sono andata al consultorio di paese e ho deciso di partorire ad Asola. Abito a metà strada tra Mantova e Asola, però ho sentito tanti brutti racconti su Mantova, mentre ad Asola pare che seguano le raccomandazioni per un parto NATURALE e RISPETTATO, come voglio io. In più c'è la possibilità di partorire in acqua!
Ho frequentato il corso di Accompagnamento alla nascita da Cecilia Tosato (www.nascitarmonica.com) e mi si è aperto un mondo che da sola avrei faticato a trovare, ma sento che è mio. Ho letto un mucchio di libri e sono piena di informazioni. Gli amici e il marito mi prendono in giro per il mio linguaggio tecnico. Il marito sul parto non teme più che possa succedere qualcosa di brutto a me e a Riccardo, ma piuttosto che qualcosa non vada come io VOGLIO che vada. Teme che faccia una crisi nel caso.
Eh si, perché ho le idee molto chiare su tutto. Poteva essere controproducente, ma invece è stato fondamentale!
Quindi consiglio n.1: mai affidarsi ciecamente ai dottori e alla sanità, soprattutto sul parto che è una cosa che compete alla natura, alla mamma e al bambino!!
Consiglio n.2: mai recarsi all'ospedale per partorire senza il piano del parto.
Consiglio n.3: difendere con le unghie e con i denti la propria privacy almeno nelle prime 2 ore dopo il parto. Dire al papa' che mandi via tutti. È forse il momento più importante della vita di tuo figlio. Arriva da un altro mondo, dove deve stare se non tra le braccia della sua mamma, a cercare il seno e ad abituarsi pian piano alla novità?

Speravo che Riccardo anticipasse di qualche giorno, ma invece arriva il fatidico giorno del termine senza che succeda nulla. Da un mese sento dei dolorini tipo mestruazioni. L'utero si prepara, dicono. Però la pancia non si è mai abbassata, eh! Vorrei andare da tutti quelli che mi dicevano che ero indietro perché la pancia era alta a far vedere che così è rimasta fino alla fine! E anche la storia delle lune è una bufala, almeno per me. L'ho chiesto in ospedale quando ho fatto la cartella clinica e mi hanno detto che i bambini nascono tutti i giorni..

Dormivo tipo 12 ore al giorno. I 16 kg in più cominciavano a pesare sul serio! Prendevo il sole. Così il Ricky si rinforzava le ossa, dicevo a chi mi mostrava perplessità.
Mangiavo montagne di ciliegie. L'albero era pieno, non le lavavo nemmeno. Con buona pace dei fanatici dell'amuchina o del bicarbonato. Ragazze, siamo serie: ho vissuto coi gatti per 20 anni come fossero miei fratelli e in 33 anni non ho preso la toxo, dovevo prenderla in 9 mesi in cui di gatti non ne vedevo nemmeno l'ombra?!?!?!? Io me ne sono fregata. Da qualche parte avevo letto che lavare con amuchina o bicarbonato non è che in automatico preserva dalla contaminazione. La cosa fondamentale è non mangiare la terra su cui un eventuale gatto killer abbia fatto pipì o cacca negli unici 15 giorni della sua breve vita in cui sia eventualmente malato di toxo. Insomma, anche mangiando l'insalata dell'orto una possibilità su un milione. La carne cruda e i salumi però non li mangiavo. Non mi piacciono.

Insomma conducevo una vita perfetta. Sapevo che poi non sarebbe mai più stata così "perfetta", ma lo stesso non potevo più aspettare. E così pur non credendoci vado a documentarmi su internet sui metodi naturali per indurre l'inizio del tavaglio. Mi decido per quello più semplice: fare sesso col marito, che suo malgrado accetta anche se non molto convinto, vista la scarsa attrattiva data dal pancione. È da 9 mesi che gli dico che deve approfittare di questo periodo in cui ho l'ormone impazzito, perché poi rimpiangerà... L'ha capito solo dopo 6 mesi dal parto...
So che non è stato quello, ma di fatto il mattino dopo quando mi sveglio per fare pipì, mi rendo conto che esce acqua inodore e incolore proprio da lì! Quando si rompono le acque dicono che esce tanta acqua tutta in una volta. Nel mio caso no, quindi mi rimane il dubbio... Era il tappo? Mi sembrava troppo liquido. Aspetto un po' a casa, ogni tanto ho qualche contrazione, ma niente di che. Quando bagno tutto l'assorbente mi decido ad andare all'ospedale.
Una volta li anche l'ostetrica di turno è scettica: "ma come di solito arrivano con un asciugamano tra le gambe!" Io avevo lo slip sottile e un microassorbente...
Mi hanno detto di venire se si rompevano le acque e così ho fatto! Avrei voluto rimanere a casa in realtà! Avevo già paura che l'essere all'ospedale rallentasse il tutto e infatti non sentivo nemmeno più le blande contrazioni di prima. Ho sempre pensato: ma se già è complicato andare in bagno quando non si è a casa propria, come può essere partorire in mezzo a sconosciuti?!
Vabe, comunque avevo ragione, si erano rotte le acque, quindi mi tocca restare in ospedale, con la cena alle 17 e la sveglia alle 6. Addio ai sogno di travaglio a casa fino alla fine. Pero' almeno si era mosso qualcosa.
Ho iniziato subito a questionare, perché non volevo mi facessero l'iniezione di antibiotico. Poi il dottore ha contrattato: le concediamo di aspettare che il travaglio inizi naturalmente per 48 ore invece che per le 24 standard, però l'antibiotico è necessario. Amen. Almeno ho preso tempo, il parto indotto era una delle mie più grandi paure!!

Così passo una giornata in ospedale ad annoiarmi. Posso ancora leggere il Vanity, ho una sala parto tutta per me in attesa che liberino il letto. Alla sera prima di dormire mi scende la depressione. Non so se siano gli ormoni o vedere altre mamme che già allattano. O sentire i pianti disperati dei bimbi appena nati nelle altre stanze. Così va a finire che mi stanco, penso, non dormo e al momento giusto non avrò più forze. Uffa. A peggiorare le cose in piena notte arriva una mamma che in mezz'ora va e torna dalla sala parto. Ho scoperto poi che era alla terza figlia!
Quando finalmente riesco ad addormentarmi ricominciano le contrazioni. Non è ancora travaglio, l'utero continua a prepararsi. In pratica non era ancora in fase di dilatazione ma di ammorbidimento. Sarà, ma ogni mezz'ora mi sembrava di morire. Non riuscivo a stare a letto, mi alzavo e andavo in bagno. L'ostetrica che poi mi ha assistito mi ha assicurato che quelle contrazioni li sono peggio del vero travaglio, perché non si produce ancora l'anestetico naturale che allevia il dolore. Ed era vero.
Al mattino dopo sono ancora in fase di stallo, forse col sesso abbiamo disturbato un po' il Ricky, ma lui non era pronto...
Ma invece il suo giorno era arrivato!
Con l'arrivo del papà e l'intervento del l'ostetrica che poi mi ha assistito (si chiama  Giusy e lavora ad Asola, fantastica) alle 8,30 è iniziato il travaglio vero e proprio e alle 12,44 è nato!!
Mi stavo lagnando che non avevo dormito, che avevo queste contrazioni, ma a più di 24 ore dalla rottura delle acque ancora non succedeva nulla ecc.. Giusy mi dice: non preoccuparti. Adesso insegno a tuo marito un massaggio alle caviglie che fa produrre l'ossitocina naturale e se non funziona lo mando a prendere dei chiodi di garofano e facciamo un decotto. È stato come un mantra, mi sono sentita protetta, sicura e a casa. E non sarà un caso che dopo 5 minuti di massaggio sono iniziate le contrazioni regolari ogni 4 minuti!!
Quindi consiglio n.4: invocare la propria buona stella, che mi capìti un'ostetrica giusta per me. Con lei devo entrare in sintonia e sarà lei a toccare mio figlio per prima.
Consiglio n.5: evitare come la peste i ginecologi. Se loro devono intervenire vuol dire che qualcosa sta andando storto.
Consiglio n.6: non farsi portare una brioche dal futuro papà prima di iniziare il travaglio. Io ho vomitato tutto alle prime contrazioni.
Il travaglio vero e proprio è poi avvolto in una nube mistica. È vero che si dimentica e lo ricordo addirittura con nostalgia!
Ero coricata sul fianco in un grande letto e tra una contrazione e l'altra mi addormentavo, mentre il marito fino all'ultimo armeggiava col cellulare. Non mi ascoltava, avevo detto che non ce la facevo, che rinnegavo tutto e volevo il cesareo. Ma l'avevo istruito bene. Sapeva che gli avrei tagliato la gola dopo, se fossero intervenuti in qualche modo medicalmente. Il mio piano del parto prevedeva: no a tutto. Episiotomia, ossitocina sintetica, analgesici, epidurale, cesareo, manovre varie. Non volevo che intervenissero a meno di gravi problemi o pericolo di vita. Anche sul monitoraggio avevo da ridire. Infatti la povera Giusy ogni tanto me lo appoggiava alla pancia, ma senza mettere quella cintura scomoda, perché non lo volevo.
Per mettermi a mio agio mi ha subito abbassato le tapparelle (era il 15 giugno), ha messo una bella musica rilassante, mi ha chiesto se gradivo il profumo dell'arancia (?!?!?), che in aromaterapia è energizzante. Poi mi massaggiava, mi rassicurava senza badare troppo alle mie proteste, mi lasciava in pace il più possibile. In circa 3 ore sono arrivata alla dilatazione completa. Le contrazioni sono dure, ma mi concentravo a respirare lentamente e in un attimo sparivano. Mi veniva freddo subito dopo e mi addormentavo.
Quando è venuto il momento delle spinte io non percepivo nulla. È stata Giusy a propormi di mettermi in piedi o sul water per vedere se sentivo le spinte. Io ho scelto il water. Scherziamo? Di stare in piedi non avevo la forza. Anche sul water mi addormentavo, appoggiata a un cuscino.
Quando finalmente ho iniziato a sentire che qualcosa si muoveva mi è salita la rabbia e la frenesia. Adesso basta, è ora che tu esca di qui!!!
Così ho iniziato a spingere e a urlare con tutta la mia forza, sovrumana in quel momento. Abbiamo cambiato posizione, prima a terra sulle ginocchia appoggiata al letto e aggrappata a mio marito e poi, ma sì, la vasca! È stato il marito a ricordarselo! La Giusy non sapeva se avrebbe fatto in tempo a riempirla, il Ricky avanzava inesorabile.
Ormai ero galvanizzata, le spinte non fanno male come le contrazioni. Sentivo solo un piccolo bruciore a miss Patata (poi mi ha dato un solo punto).
Le ultime 4 spinte, sempre in ginocchio, aggrappata a una corda, le ho fatte nella vasca, così il Ricky è nato in acqua. Bello e comodo. Ti senti finalmente leggera. Poi lui non sente la botta fredda quando esce.
Quando me l'ha porto lui mi guardava negli occhi. Non ha mai pianto, sembrava davvero curioso di capire dov'era capitato. Me lo sono appoggiata sulla pancia, ancora immersi nell'acqua e attaccati tramite il cordone. Era tutto bianco di vernice caseosa, così le prime cose che gli ho detto sono state: "ciao Ricky, siamo un po' bruttini, eh?!" :). E intanto al Papi scendeva una lacrimuccia.
Poi tutti avvolti negli asciugamani caldi ci hanno aiutato a sdraiarci nel letto. Io ero piena di forza, come se mi fossi appena svegliata da un sonno ristoratore. Gli ormoni erano già in azione. In quel momento mi è scattato un amore folle e uno stato di benessere totale. Felicità allo stato puro.
Per far uscire la placenta non ho voluto l'ossitocina, è bastata una piccola spinta senza dolore, ma stando in piedi. Il Ricky era ancora attaccato alla sua placenta. È stato il Papi dopo 3 ore a tagliare il cordone. Lui è rimasto buono buono appoggiato alla mia pancia, tra i seni, aveva già l'istinto di ciucciare.
Dopo 3 ore l'abbiamo affidato alle infermiere del nido, non potevo sottrarlo alle 2 ore (inutili) in incubatrice. Per fortuna ha dormito.
Nei 3 giorni seguenti l'ho tenuto in braccio il più possibile. L'ho lasciato al nido solo per andare in bagno o farmi la doccia. Non ho portato il ciuccio per non interferire con l'allattamento e nel piano per il nido mi ero raccomandata di non somministrargli latte artificiale.
Il resto fa parte di un altro capitolo, basti sapere che l'allattamento si è avviato bene, ha iniziato ad aumentare già all'ospedale e lo allattero' ad oltranza anche dopo i 6 mesi. Poi ha pianto pochissimo, zero coliche.

In conclusione la mia buona stella mi ha aiutato, ma diciamo che considero vero il detto: aiutati che il ciel ti aiuta!
Il cosiddetto empowerment. Funziona! Se affronti il parto con le idee chiare, sapendo ciò che ti aspetta, credendo nelle tue forze e avendo fiducia nel bimbo che sta per nascere, alla fine ti vien davvero da dire: tutto qua?
Adesso capisco perché fino a 50 anni fa li facevano tranquillamente a casa, beate loro! ;)

Pasta al Salmone e Asparagi

Il problema quotidiano di preparare a pranzo un pasto che sia rapido (mio marito deve scappare al lavoro), sano e possibilmente accessibile anche alla mia quasi duenne oggi per lo meno è risolto.

Ho cotto a vapore per 20 minuti due filetti di salmone (comprato all' IN's di cerese: costa poco e sono già belli che puliti, disliscati e surgelati) e due mazzi di asparagi. L'ho fatto col Bimby (generoso e apprezzatissimo regalo di nozze) perchè è molto comodo in questo caso, ma ovvimente qualunque altro metodo di cottura va bene.
Fatto soffrittino con la cipolla, aggiunto il salmone tagliato a bocconcini e gli asparagi tagliati a pezzetini, un cucchiaio di ricotta fresca presa sabato mattina al Mercato Contadino lungo il Rio, in centro a Mantova...un pizzico di sale e "Buttiamo la pasta!"

E tutta la famiglia ha mangiato di gusto.

Bhe, in reltà Maia ha così apprezzato il sugo che ha mangiato solo quello...si vede che stamattina con la nonna aveva mangiato abbastanza carboidrati sottoforma di ricciola e ora voleva un pò di verdure e proteine.

NDR
per bimbi sotto l'anno e/o sdentatini, il sughetto si può frullare ed ecco pronta una buonissima pappa.

NDR
il nostro Pediatra, Dr. Leggeri, avverte che è meglio preferire pesce azzurro rispetto ad altro pesce e soprattutto rispetto alla carne, che andrebbe possibilmente mangiata solo raramente. Tuttavia io amo così tanto il salmone che ogni tanto in alternativa cucino quello... però, perchè no, questo sughino si potrebbe fare anche con qualche aliciotta al posto del salmone!