mercoledì 3 luglio 2013

Devi imparare a condividere!



Al parco Mattia, 18 mesi, è tutto felice e corre in giro con in mano la sua palla, lanciando gridolini e sorrisi di soddisfazione a ogni viso che incrocia.
Si avvicina un bimbo con intenzioni evidenti.
"Oh, Mattia! Guarda! C'è un tuo amichetto!" dice il papà.
Amichetto? Mattia guarda il papà perplesso e sembra chiedere con lo sguardo maggiori informazioni Davvero Papà? e quando l'abbiamo conosciuto questo qua? io non ricordo...
Papà tutto allegro continua. "Mattia, il tuo nuovo amichetto vuole giocare con te! Gioca a palla con lui!"
Mattia comincia ad agitarsi...la situazione comincia a farsi preoccupante! Ma io ero qui che giocavo da solo felice!! PERCHE' devo dare la mia palla a questo sconosciuto?? Cosa vuole da me??
Il bimbo sconosciuto comincia a cercare di strappare la palla a Mattia, che si difende con fughe e strattoni, ma interviene il papà: "Mattia! Insomma! Devi imparare a condividere!" Strappa la palla di mano a Mattia e la mette in mano all'altro bambino.
Mattia scoppia in un pianto isterico e passa una buona mezz'ora cercando di riappropriarsi della sua palla, mentre suo padre continua a sgridarlo e a bloccarlo nei movimenti.
E' così che si gioca a palla insieme? pensa Mattia frustrato, non mi piace!
Interviene la mamma del bambino sconosciuto: "Leonardo! Ridai la palla al bambino!".
I due genitori a questo punto intrattengono una divertente conversazione su quanto il loro rispettivo bambino sia maleducato. Alla fine Mattia ottiene il possesso della sua palla e Leonardo si mette a giocare con il suo camion.
Di lì a poco Mattia ha imparato la lezione: Va da Leonardo e gli prende il camion.
"Mattia! Se non sei capace di condividere i tuoi giochi non puoi prendere quelli degli altri!" interviene prontamente il padre, stappando il camion di mano a Mattia e restituendolo a Leonardo.
E la mamma di Leonardo: "Ma no, non si preoccupi...Leonardo, gioca col tuo amico!Giocate INSIEME!!"

Questa scena la vedo spesso...
I nomi sono inventanti ma il racconto dei fatti no.
E non può che salirmi un pò di tristezza per il povero Mattia, che credeva di aver capito la lezione (se gli altri mi rubano i giocattoli e papà li difende, difenderà anche me se rubo i giocattoli degli altri, no?) e per il povero Leonardo che deve imparare a giocare insieme CON UN SOLO CAMION. Come farà?
Io stessa sarei in difficoltà nei loro panni.

Vorrei spezzare una lancia a favore di tutti quei bambini che ogni giorno al parco vengono redarguiti dai genitori, con conseguente inconsolabile pianto o malumore, perchè "sono egoisti e possessivi" e devono imparare a condividere.

A parte che l'egocentrismo è una fase assolutamente naturale dello sviluppo infantile, ma poi, mi viene da dire: ci sarà un motivo per cui i bambini iniziano la materna a 3 anni...no?? Il nido è un'invenzione recente e non possiamo pretendere che i bambini sotto i 3 anni abbiano le capacità sociali di un bimbo di scuola materna...no?

E poi, scusate, noi genitori credo che dovremmo osservarci e forse vederemmo che spesso chiediamo qualcosa per cui non siamo un buon esempio, dopotutto.

I giocattoli non sono nostri, sono dei nostri bambini. Sono le sole cose che possiedono e sono importanti per loro. Sono pertanto dell'idea che debbano essere loro a decidere se condividerli, prestarli o regalarli ad altri bambini. Tanto più se il bambino di turno è uno sconosciuto.

Cosa ne direste se al parco, seduti beati su una panchina, mentre state messaggiando sul vostro Iphone, uno sconosciuto venisse, ve lo levasse di mano e dicesse "Bello, fammelo vedere"....
E se lottando per rientrarne in possesso intervenisse un poliziotto dicendovi "Zitta tu! devi imparare a condividere con gli amici! Prego signor ladro, faccia pure, telefoni in Australia se crede. Così impara questa maleducata!"