lunedì 29 luglio 2013

Barretta di cereali fatta in casa




Se per caso anche voi siete di quelle che si sono riempite la credenza di cereali soffiati, probabilmente BIO (e pertanto piuttosto costosi), abbandonati dal pupo dopo un iniziale illusorio interesse e pericolosamente in scadenza perchè in realtà a quel retrogusto di cartone dopotutto è difficile abituarsi per chi come noi è cresciuto tra le merendine industriali... bhe, sappiate che c'è una soluzione (ovviamente....ormai lo saprete....dai....si che lo sapete cosa sto per dire!.........)
SANA! 

Bhe, in realtà è quasi sana.
C'è dello zucchero!!!!
Oddio!!!!
Ebbene Si. Dello zucchero.
Ma di canna e rigorosamente equosolidale. (Tiè)
Così attenuo i sensi di colpa...

Ma c'è pure del burro!!!
Ma di quello buono.
Bio.
(Aritiè!)

La ricetta è una cavolata, come sempre. Ma mi ha permesso di salvare dalla pattumiera questi nobili alimenti e trasformarli in una merenda davvero interessante per Gaia, poichè ....altamente calorica!
Finalmente un pò di ciccia!!!

Et voilà:

60 gr Burro
60 gr Miele
60 gr Zucchero di canna grezzo
150 gr di Cereali soffiati (quelli che avete: riso, orzo, miglio, farro...) , semi (mandorle a lamelle, semi di lino o di papavero, semi di zucca o girasole tritati, nocciole tritate...) quello che avete insomma. Anche i meusli possono starci. Potete aggiungergi anche dell'uvetta o del'altra frutta secca.

Far sciogliere il burro il miele e lo zucchero in un tegamino e "caramellarlo" per qualche minuto. Fiamma non alta altrimenti brucia!

Versarlo sopra i cereali e semi e amalgamare bene il tutto.

Foderare una teglia con carta da forno e distribuire il composto uniformemente.

Riporre in frigo per far solidificare.

Tagliare a quadrotti o utilizzando delle formine per biscotti.
Unico problema: col caldo se non l'avete caramellato bene il burro tenderà facilmente a liquefarsi quindi meglio conservare le barrette in frigo!

Sedersi davanti al pupo che gioca, addentando una barretta senza dire niente....(vi stupirete di sentire come il gusto di cartone sarà sparito lasciando il posto a una burrosa e fresca sensazione di dolcezza!)...
è scientificamente provato che il bimbo in questione attiverà il radar "mamma sta mangiando qualcosa che non mi vuole dare, pertanto deve essere buono" e allungherà subito la manina per richiedere un assaggio...la merenda è servita!

Bon appétit.









venerdì 26 luglio 2013

Gioco fai da te: Le emozioni sul frigo! (Dai 18 mesi circa, in poi)

Noto con divertimento che Gaia ha recentemente sviluppato un particolare interesse per una nobile arte: quella del mimo!
ogni volta che su un libro incontriamo una faccia espressiva (arrabbiata, triste, felice o impaurita) mi guarda e con la sicurezza di un comico professionista e la scordinazione facciale di un paziente che ha appena subito una devitalizzazione, cerca di ricomporre quella espressione sul suo volto facendomi sbellicare dalle risate.

Per permetterle di fare pratica ho allora creato questo semplice gioco, che sta avendo un ottimo successo.

Materiale:
- Magneti o ancora meglio se lo trovate, nastro magnetico, da cui potete ritagliare dei pezzettini. (io l'ho trovato al Centro Scuola di Levata)
- Cartone.
- Un pennarello nero
- Forbici.

Con un bicchiere tracciate sul cartone tanti cerchi quante faccine volete fare e ritagliateli.
Disegnate le espressioni dei visi, facendo attenzione a posizionare la bocca nella metà inferiore del cerchio e gli occhi in quella superiore.
Tagliale a metà i dischi e incollate un pezzettino di magnete su ogni mezzo disco.
Il frigorifero sarà la lavagna ideale.
Combinando le varie parti superiori con quelle inferiori creerete espressioni enigmatiche tutte da interpretare con la fantasia!

Potete rendere ancora più belle le faccine colorandole e creando personaggi meno stereotipati di quelli che ho creato io! Che so, un signore coi baffi, una signora col rossetto...

Combinando le varie parti superiori con quelle inferiori, creerete molte espressioni diverse che vi faranno sorridere e poi ridere a crepapelle se il vostro bimbo cercherà di imitarle!


giovedì 25 luglio 2013

La fascia portabebè - Istruttrice Portare i Piccoli




Per quelle mamme che hanno la schiena a pezzi a furia di tenere in braccio il pupo...e per quelle pre-mamme che desiderano informarsi prima che ciò accada! ;-)
Scoprirete che non è solo una scelta di comodo ma un modo di comunicare...


Mi chiamo Eleonora Zanasi, sono una istruttrice PIP (Portare i Piccoli)® certificata: ho fatto formazione e certificazione presso la scuola di Esther Weber a Bussolengo (VR) e, nella pratica, insegno alle mamme e ai papà a portare i loro neonati 0 - 3 anni in fascia lunga o mei tai, secondo le modalità dell'alto contatto e delle cure prossimali.

Organizzo incontri informativi e corsi di gruppo/individuali presso il Bio Anch'io di Mantova e/o a domicilio sul portare (davanti, fianco, e dietro) e consulenze professionali individuali per genitori e venditori interessati.

Ho tenuto alcuni incontri informativi in collaborazione con Francesca Alberti e Nascitarmonica.

Ecco i miei recapiti per avere maggiori informazioni!
email         eleonora.zanasi@gmail.com
cell           3335802441
profilo FB   Eleonora Zanasi



venerdì 19 luglio 2013

SOS ASSUNZIONE FARMACI DURANTE L'ALLATTAMENTO







Isabella ha testato e "approvato" per noi un numero di telefono:

800883300

Chiamandolo e chiedendo del 
CENTRO STUDI FARMACI PER L'ALLATTAMENTO,
potete chiedere informazioni dettagliate riguardo l'assunzione e lo smaltimento di farmaci durante l'allattamento.

Isabella ne è stata molto soddisfatta e ce lo segnala.

Grazie!!!






sabato 13 luglio 2013

Benvenuta mamma



Cinzia dedica questa lettera alla sua amica neomamma, Sara.

Benvenuti Roberto e Sara.
Si. Benvenuta anche a te, Sara!
Perché il mondo ora gira intorno a Roberto, come è giusto che sia, come la natura ha stabilito che sia affinché lui sia protetto, ma io voglio dare il benvenuto anche a te, Mamma Sara.
Che ancora forse non l'hai compreso, ma dal momento in cui ti nasce un figlio, nasci di nuovo anche tu.
Questo è l’inizio della tua seconda vita, e di una storia d'amore che durerà una vita intera (anzi due!).
Anche se forse ora non lo comprendi, forse ancora sei stordita dalle emozioni, dal cocktail degli ormoni che hai in corpo…un giorno probabilmente converrai che quando sei uscita dall’ospedale non eri più la persona che vi era entrata.
Sei una mamma-neonata ora.
E’ solo ora che puoi guardare negli occhi la creatura che guardava dentro te fino a poco fa e che puoi davvero conoscerla, presentarti e iniziare una relazione d’amore con lei.
Che mamma sarai? Che mamma vuoi essere? Forse te lo sei già chiesta e hai fantasticato sulle possibilità, hai cercato ispirazione osservando altre mamme...eppure...eppure ora ti rendi conto che non potevi comprendere a tutto tondo ciò che vedevi. Ora è come se tu abbia un senso in più, un "sesto senso", che viene da lontano... Col parto hai scoperto (o "ricordato"?) di essere un mammifero e i tuoi sensi si sono come aperti per captare ogni minimo segnale proveniente dalla creatura che è uscita da te. Per soccorrerla, comprenderla e renderla felice. Per prenderla per mano e condurla nel Mondo, che ora non è più lo stesso neanche ai tuoi occhi. E' un mondo nuovo da esplorare insieme un passo alla volta, giorno per giorno.

Felice cammino nella tua nuova vita, mamma Sara.

Cinzia

mercoledì 3 luglio 2013

Devi imparare a condividere!



Al parco Mattia, 18 mesi, è tutto felice e corre in giro con in mano la sua palla, lanciando gridolini e sorrisi di soddisfazione a ogni viso che incrocia.
Si avvicina un bimbo con intenzioni evidenti.
"Oh, Mattia! Guarda! C'è un tuo amichetto!" dice il papà.
Amichetto? Mattia guarda il papà perplesso e sembra chiedere con lo sguardo maggiori informazioni Davvero Papà? e quando l'abbiamo conosciuto questo qua? io non ricordo...
Papà tutto allegro continua. "Mattia, il tuo nuovo amichetto vuole giocare con te! Gioca a palla con lui!"
Mattia comincia ad agitarsi...la situazione comincia a farsi preoccupante! Ma io ero qui che giocavo da solo felice!! PERCHE' devo dare la mia palla a questo sconosciuto?? Cosa vuole da me??
Il bimbo sconosciuto comincia a cercare di strappare la palla a Mattia, che si difende con fughe e strattoni, ma interviene il papà: "Mattia! Insomma! Devi imparare a condividere!" Strappa la palla di mano a Mattia e la mette in mano all'altro bambino.
Mattia scoppia in un pianto isterico e passa una buona mezz'ora cercando di riappropriarsi della sua palla, mentre suo padre continua a sgridarlo e a bloccarlo nei movimenti.
E' così che si gioca a palla insieme? pensa Mattia frustrato, non mi piace!
Interviene la mamma del bambino sconosciuto: "Leonardo! Ridai la palla al bambino!".
I due genitori a questo punto intrattengono una divertente conversazione su quanto il loro rispettivo bambino sia maleducato. Alla fine Mattia ottiene il possesso della sua palla e Leonardo si mette a giocare con il suo camion.
Di lì a poco Mattia ha imparato la lezione: Va da Leonardo e gli prende il camion.
"Mattia! Se non sei capace di condividere i tuoi giochi non puoi prendere quelli degli altri!" interviene prontamente il padre, stappando il camion di mano a Mattia e restituendolo a Leonardo.
E la mamma di Leonardo: "Ma no, non si preoccupi...Leonardo, gioca col tuo amico!Giocate INSIEME!!"

Questa scena la vedo spesso...
I nomi sono inventanti ma il racconto dei fatti no.
E non può che salirmi un pò di tristezza per il povero Mattia, che credeva di aver capito la lezione (se gli altri mi rubano i giocattoli e papà li difende, difenderà anche me se rubo i giocattoli degli altri, no?) e per il povero Leonardo che deve imparare a giocare insieme CON UN SOLO CAMION. Come farà?
Io stessa sarei in difficoltà nei loro panni.

Vorrei spezzare una lancia a favore di tutti quei bambini che ogni giorno al parco vengono redarguiti dai genitori, con conseguente inconsolabile pianto o malumore, perchè "sono egoisti e possessivi" e devono imparare a condividere.

A parte che l'egocentrismo è una fase assolutamente naturale dello sviluppo infantile, ma poi, mi viene da dire: ci sarà un motivo per cui i bambini iniziano la materna a 3 anni...no?? Il nido è un'invenzione recente e non possiamo pretendere che i bambini sotto i 3 anni abbiano le capacità sociali di un bimbo di scuola materna...no?

E poi, scusate, noi genitori credo che dovremmo osservarci e forse vederemmo che spesso chiediamo qualcosa per cui non siamo un buon esempio, dopotutto.

I giocattoli non sono nostri, sono dei nostri bambini. Sono le sole cose che possiedono e sono importanti per loro. Sono pertanto dell'idea che debbano essere loro a decidere se condividerli, prestarli o regalarli ad altri bambini. Tanto più se il bambino di turno è uno sconosciuto.

Cosa ne direste se al parco, seduti beati su una panchina, mentre state messaggiando sul vostro Iphone, uno sconosciuto venisse, ve lo levasse di mano e dicesse "Bello, fammelo vedere"....
E se lottando per rientrarne in possesso intervenisse un poliziotto dicendovi "Zitta tu! devi imparare a condividere con gli amici! Prego signor ladro, faccia pure, telefoni in Australia se crede. Così impara questa maleducata!"